In Montagna: Il messaggio della montagna. Pratica di connessione con la natura
Quest’estate abbiamo deciso di regalare ai nostri lettori due pratiche da fare per connettersi con la natura, in un periodo dell’anno dove magari abbiamo più tempo per sperimentare cose nuove.
Seguendo le nostre indicazioni, potrai sperimentare in prima persona il nostro modo di stare con la natura, di percepire la sua soggettività, la sua presenza, la sua costante compartecipazione alle nostre vite.
Speriamo di darti ispirazione per creare poi tu stesso le tue pratiche!
Nei percorsi formativi della Nature Coaching Academy abbiamo sviluppato dozzine di pratiche con cui connetterci con gli Otto Archetipi Naturali: Deserto, Terra, Acque, Alberi e Foresta, Montagna, Cielo, Vulcano e Grande Vuoto. Ognuno di questi archetipi ci presenta un tema particolare, un’energia, una parte di noi e della nostra vita che cresce in sinergia con la natura intorno a noi.
Imparare a riconoscere gli archetii dentro di noi e nel mondo naturale, rende organica la nostra conoscenza di noi stessi, e ci dà innumerevoli ispirazioni e spunti per coltivare crescita interiore.
Eccoci allora a presentarti questa pratica di contemplazione e connessione profonda con l’archetipo della Montagna.
PRATICA DI CONNESSIONE CON LA MONTAGNA
Per questa pratica dovrai sederti comodamente di fronte a una montagna o una catena montuosa. Idealmente le ginocchia sono più in basso rispetto al bacino – puoi mettere sotto le natiche un cuscino o un asciugamano arrotolato per sollevarti un po’. Osserva le forme, i colori, l’altezza, la presenza di vegetazione. Lascia arrivare nella tua sensibilità le montagne che stai contemplando, lascia che disegnino qualcosa dentro di te.
Rimani nella contemplazione finché ti dà curiosità o piacere.
Poi immagina di ascendere quella montagna (scegline una che ti attrae di più, se stai contemplando un insieme di monti). Che emozioni provi all’idea di farlo? Vorresti farlo davvero? Potresti? Come faresti per farcela?
Per noi Nature Coach la montagna è la coach perfetta per ispirarci a realizzare ciò che vogliamo. Il processo con cui organizziamo un’escursione verso una vetta, infatti, è molto simile al modo con cui, nel coaching, supportiamo le persone a identificare quali passi intraprendere per realizzare un progetto o un obiettivo.
Potresti organizzare un’escursione sulla montagna che richiama la tua attenzione, e ti consiglio di chiedere alla montagna che stai osservando che cosa ne pensa, se le farebbe piacere conoscerti più da vicino. Non è necessario che glielo chiedi ad alta voce. Formula dentro di te la domanda, mentre guardi la vetta prescelta, e ascolta se ti arriva una sensazione, una parola, un’immagine. È un sì o un no? Cos’altro arriva nella tua intuizione?
LA NATURA COME SOGGETTO
Questo modo di guardare alla natura come compartecipe della nostra esperienza, è un’attitudine mentale che esploriamo in tutti i nostri workshop, l’essenza del nostro modo di esplorare un modo diverso di stare con la natura.
La natura ci parla in ogni momento, siamo sempre in una relazione di reciprocità. Solo che la maggior parte del tempo noi siamo su un’altra frequenza, e non ci arriva nulla.
Le poche popolazioni indigene che ancora oggi vivono in forte connessione con il loro ecosistema, mantengono ben viva questa capacità di dialogare con il mondo naturale.
Era parte anche della nostra cultura classica, fino all’età romana. Poi queste capacità sono state etichettate come pagane e demoniache, e quindi le abbiamo cancellate dal nostro patrimonio culturale.
In questo spirito di riconquista della nostra capacità di ascoltare e dialogare con il mondo naturale, puoi fare ancora un passo in più, e darti l’intenzione di ricevere un messaggio dalla montagna con cui sei entrato in connessione. Osserva la montagna, renditi disponibile a ricevere un messaggio e vedi cosa arriva. Può essere anche niente… sapresti accettarlo?
Accogli serenamente qualunque cosa ti arrivi. Prima di concludere questa pratica, ringrazia la montagna per quella che ha scelto di darti: puoi farlo silenziosamente dentro di te, oppure con un gesto, una danza, un canto, un disegno, una poesia.
SEI IN CITTÀ SENZA ACCESSO ALLE MONTAGNE?
Puoi fare un adattamento di questa pratica andando in un bosco, un giardino o un parco nei pressi di casa tua. Scegli un luogo dove poterti sedere comodamente per un po’ (di solito il tempo consigliato per entrare in stato di meditazione e contemplazione è di almeno 20-25’, per riuscire davvero a spostare il nostro ordinario stato di percezione), e applica queste indicazioni allo scampolo di natura che hai scelto.
Se ti va condividi nei commenti cosa hai tratto da questa esperienza.
Diana Tedoldi
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